Un "Giro d'Italia" in 36 tappe

(e con qualche sorpresa)

Su e giù per la Penisola, da Rovereto a Bari, per tracciare una mappa della correttezza e della qualità dell'assistenza fornita da officine meccaniche generiche ed elettrauto.

"articolo di Al Volante"

 

 

 

 

 

Maledetta quella spinetta 

 Provocando ad arte un guasto subdolo, abbiamo messo alla prova le officine di assistenza. C'è da fidarsi di meccanici ed elettrauto?

I meccanici di ieri non avevano molti mezzi, ma non difettavano di intuito ed esperienza e, con pochi attrezzi, erano in grado di risolvere quasi tutti i problemi: come anche Lucio Battisti ricordava in una famosa canzone, "Quel gran genio del mio amico... con un cacciavite in mano fa miracoli!. Oggi la situazione è diversa: anche la più piccola officina dispone di un tester per la diagnosi elettronica e, nella maggioranza dei casi, il tecnico non si sbilancia prima di essersi collegato alla presa EOBD dell'auto per farsi un'idea del guasto.

Più onesti che competenti

Le vetture di oggi sono assai più complesse e sofisticate. Resta, però, il fatto che anche tanti meccanici esperti trascurino l'importanza di una "ricognizione", visiva e manuale, nel vano motore, affidandosi piuttosto alle indicazioni di un tester che (se non correttamente interpretate) a volte possono risultare fuorvianti. Senza parlare del differente livello qualitativo delle strumentazioni e dei relativi software... E' quanto abbiamo constatato visitando in incognito, dopo aver provocato ad arte un guasto semplice ma subdolo, 36 officine di tutta Italia, solo 17 delle quali sono state in grado di risolvere il problema. Certo, nessuno dei tecnici si è rivelato disonesto ma, in fatto di competenza, c'è ancora molto da fare.

Un problema semplice, ma da "capire" 

Prima di varcare la soglia di ogni officina, abbiamo provveduto a scollegare la spinetta del sensore di pressione del turbo, in modo da provocare l'accensione, nel cruscotto, della spia arancio e del corrispondente messaggio di "avaria motore". Dopo di che, fingendoci automobilisti del tutto inesperti presi alla sprovvista nel corso di un viaggio, abbiamo "bussato" alle porte dei vari riparatori, chiedendo aiuto.

Sarebbe bastato allungare una mano...

Il danno provocato è fra i più subdoli: lo scollegamento del "sensore pressione assoluta" (che si traduce, nel linguaggio dei tester, nel codice di errore P0235) non è visibile a colpo d'occhio, perché la spinetta è celata dal coperchio motore/scatola filtro e si raggiunge soltanto infilando la mano dietro il propulsore, in uno spazio che, nella nostra auto (una vecchia Ford Idea a gasolio), è sotto l'astina di controllo del livello dell'olio.

C'è una bella atmosfera in questa moderna struttura, con numerosi giovani al lavoro. Ci segue un ragazzo con la barba, cordiale ed esperto, che effettua con cura l'analisi elettronica e individua rapidamente il guasto nel sensore di sovralimentazione. Quindi solleva il cofano e si dirige con sicurezza a ispezionare il componente, reinserendo la spinetta. Il conto? Basta una stretta di mano, ci dice con un sorriso.